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SISMA BONUS

L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica. La sismicità più elevata si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la dorsale appenninica. Pertanto la probabilità che un edificio in Italia, nel corso della sua vita utile, sia colpito da un evento sismico è tanto più elevata quanto maggiore è il livello di pericolosità sismica della zona in cui l’edificio ricade.
La pericolosità sismica è una caratteristica del sito e dipende esclusivamente da fattori naturali indipendenti dall’opera umana. Cosa diversa è invece il rischio sismico. Questo dipende dalla valutazione dei danni che un evento sismico potrebbe produrre, sia in termini di persone coinvolte, sia in termini di costi economici. Il rischio sismico di una certa area dipende dalla pericolosità sismica, dai beni esposti sul territorio (persone, abitazioni, beni culturali, industrie, impianti particolari, infrastrutture in generale) e dalla vulnerabilità degli stessi beni.
La vulnerabilità è la propensione a danneggiarsi di una struttura, ovvero la sua scarsa resistenza all’azione del terremoto. Il rischio sismico PUO’ essere drasticamente ridotto con interventi di riduzione della vulnerabilità, cioè di miglioramento del comportamento sismico di una struttura (cit. INGVCPS).
Nel 2017 è stato varato il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 58 del 28/02/2017 e s.m.i., che ha definito un criterio per l’attribuzione agli edifici esistenti della classe di rischio sismico. Tale classificazione, riprendendo la forma della più nota classificazione energetica, attribuisce un valore da A+ fino a G agli edifici man mano che diminuisce la capacità della struttura a resistere all’azione sismica e di conseguenza che aumenta il danno atteso in caso di evento sismico. Oltre a fornire lo strumento tecnico per la classificazione del rischio, è stata anche definito uno strumento per incentivare gli interventi edilizi volti alla riduzione del rischio, e quindi migliorare la classe attribuita al fabbricato.
L’Agenzia delle Entrate inoltre, con la risoluzione n.34/E del 27/04/2018 ed ss.mm.ii., ha chiarito che anche le ristrutturazioni edilizie che prevedano la demolizione e ricostruzione (nuovo edificio con la stessa volumetria di quello preesistente) possono beneficiare delle agevolazioni del Sisma Bonus con iva al 10%
Gli incentivi sono particolarmente vantaggiosi in quanto consentono detrazioni che vanno dal 70% fino al 85% in base al tipo di interventi previsti. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 spetta una detrazione che va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo.
Anche le spese tecniche per le indagini strutturali, per le consulenze tecniche e per la progettazione possono essere portate a detrazione, anche in caso i lavori non vengano successivamente eseguiti.
Hanno accesso alle agevolazioni tutti i soggetti che hanno un qualsiasi titolo sull’immobile. Gli edifici che possono accedere agli incentivi sono le abitazioni (sia prime che seconde case), gli edifici produttivi ed i condomini (parti comuni di edifici).

INTERVENTO DI RIPARAZIONE/MIGLIORAMENTO > ADEGUAMENTO SISMICO – DOCUMENTI NECESSARI

Prerogativa alla presentazione di un PROGETTO STRUTTURALE di INTERVENTO è IL SOPRALLUOGO da parte di un tecnico abilitato e lo studio da parte dello stesso circa la STATICITA’ dell’esistente e la CLASSE di RISCHIO SISMICO. Il tecnico, dopo aver classificato l’opera, certifica la CLASSE di RISCHIO (ANTE OPERAM) e redige gli elaborati relativi all’intervento o agli interventi da effettuare, con valutazione della CLASSE di RISCHIO SISMICO ottenibile (POST OPERAM).

Necessari all’inoltro del PROGETTO su piattaforma digitale OPENGENIO sono i seguenti documenti:
  • SPID del richiedente – obbligatorio per la presentazione – LO SPID può essere richiesto alla Posta – alla Camera di Commercio o nelle modalità previste per il rilascio dell’identità digitale;
  • Lettera di incarico o delega al professionista in qualità di Progettista e di Direttore dei Lavori;
  • Documentazione relativa alla storia Edilizia e Strutturale dell’immobile;
  • Fotocopia di un documento di identità del richiedente;
  • Lettera di incarico alla ditta esecutrice dei lavori;
  • Fotocopia di un documento dell’Amministratore della Ditta incaricata;
  • Pagamento della reversale da parte del richiedente.